I genitori di David Pearl: «Difendersi è possibile»
Judea e Ruth Pearl: «Difendersi è possibile»
Corriere, 31/08/2004.
Noi, genitori di Daniel Pearl, insieme a milioni di cittadini impegnati in tutto il mondo, siamo colpiti e avviliti dal barbaro assassinio di Enzo Baldoni, giornalista e marito, padre e figlio, filantropo e messaggero di pace. Due anni e mezzo fa, quando il mondo ha reagito con indignazione al brutale omicidio di nostro figlio, speravamo che le vite dei giornalisti non sarebbero mai più state usate come merce di scambio tra parti in conflitto. Ci sbagliavamo. Speravamo anche che il mondo civile si sarebbe unito per difendersi da questa nuova ondata di malvagità che si vanta della propria crudeltà e ritualizza la disumanità. Ci sbagliavamo. La recente serie di omicidi dimostrativi in Iraq, culminata nell’assassinio di Baldoni e nella cattura di due giornalisti francesi, prova che questa nuova ondata di follia non mira a un singolo Paese, a un tipo di politica o a un’istituzione, ma al tessuto stesso della società civile.
E’ un’ondata di follia indirizzata a tutti noi. E va fermata da tutti noi. Le persone perbene di ogni estrazione devono attivarsi e agire insieme perché certi atti barbarici vengano nuovamente percepiti come inconcepibili.
Se nessun tipo di consolazione può alleviare il dolore della famiglia di Enzo Baldoni né quello degli italiani, vogliamo assicurarvi che al vostro fianco si sta raccogliendo una comunità di persone con dei princìpi, fermamente convinta che la nuova ondata di follia può essere fermata.
Nei due anni e mezzo trascorsi, affrontando la nostra tragedia, abbiamo avuto prova di una partecipazione crescente da parte di musulmani, cristiani ed ebrei che fa da contrappeso alla barbarie e ci fa capire che non siamo impotenti. Ci sono molte cose che possiamo fare per contribuire a preservare il tipo di società che vogliamo.
Innanzitutto, dobbiamo dare un messaggio inequivocabile a coloro che perpetrano questi crimini affinché capiscano che le loro azioni non porteranno avanti i loro obiettivi.
In secondo luogo, possiamo fare pressione sui leader della comunità internazionale perché dichiarino tutte le forme di omicidio dimostrativo — l’assassinio di una persona innocente finalizzato a trasmettere un messaggio di offesa — un crimine contro l’umanità, con tutte le conseguenze morali e legali che tali crimini comportano.
Terzo, dovremmo chiedere ai leader religiosi di ogni denominazione di proclamare questi crimini un peccato capitale, o apostasia, punibile con le pene più dure di cui la religione dispone, dalla scomunica alla dannazione.
Quarto, guardando alle nostre vite, possiamo domare l’odio che genera questi crimini promuovendo il dialogo interculturale e il rispetto per le differenze in tutti i Paesi e a tutti i livelli della società.
Rendiamo onore agli italiani per non essersi piegati alle richieste dei terroristi e per aver preso una posizione ferma contro il bigottismo e la xenofobia. Vi siamo inoltre grati per aver sostenuto la nostra famiglia nei momenti di difficoltà e nel nostro impegno più recente per promuovere la tolleranza. Speriamo e preghiamo che i due giornalisti francesi, Christian Chesnot e Georges Malbrunot, vengano rilasciati sani e salvi e che tutti i giornalisti possano continuare l’importante lavoro di tenere il mondo informato. Che la memoria di Enzo Baldoni possa infondere forza nei nostri cuori e che tutti possano trovare conforto nel vedere trionfare l’umanità.
(Traduzione di Nicoletta Boero.)
(Judea e Ruth Pearl: Genitori del giornalista americano Daniel Pearl rapito e ucciso nel 2002 da terroristi in Pakistan.)
Corriere, 31/08/2004.
Noi, genitori di Daniel Pearl, insieme a milioni di cittadini impegnati in tutto il mondo, siamo colpiti e avviliti dal barbaro assassinio di Enzo Baldoni, giornalista e marito, padre e figlio, filantropo e messaggero di pace. Due anni e mezzo fa, quando il mondo ha reagito con indignazione al brutale omicidio di nostro figlio, speravamo che le vite dei giornalisti non sarebbero mai più state usate come merce di scambio tra parti in conflitto. Ci sbagliavamo. Speravamo anche che il mondo civile si sarebbe unito per difendersi da questa nuova ondata di malvagità che si vanta della propria crudeltà e ritualizza la disumanità. Ci sbagliavamo. La recente serie di omicidi dimostrativi in Iraq, culminata nell’assassinio di Baldoni e nella cattura di due giornalisti francesi, prova che questa nuova ondata di follia non mira a un singolo Paese, a un tipo di politica o a un’istituzione, ma al tessuto stesso della società civile.
E’ un’ondata di follia indirizzata a tutti noi. E va fermata da tutti noi. Le persone perbene di ogni estrazione devono attivarsi e agire insieme perché certi atti barbarici vengano nuovamente percepiti come inconcepibili.
Se nessun tipo di consolazione può alleviare il dolore della famiglia di Enzo Baldoni né quello degli italiani, vogliamo assicurarvi che al vostro fianco si sta raccogliendo una comunità di persone con dei princìpi, fermamente convinta che la nuova ondata di follia può essere fermata.
Nei due anni e mezzo trascorsi, affrontando la nostra tragedia, abbiamo avuto prova di una partecipazione crescente da parte di musulmani, cristiani ed ebrei che fa da contrappeso alla barbarie e ci fa capire che non siamo impotenti. Ci sono molte cose che possiamo fare per contribuire a preservare il tipo di società che vogliamo.
Innanzitutto, dobbiamo dare un messaggio inequivocabile a coloro che perpetrano questi crimini affinché capiscano che le loro azioni non porteranno avanti i loro obiettivi.
In secondo luogo, possiamo fare pressione sui leader della comunità internazionale perché dichiarino tutte le forme di omicidio dimostrativo — l’assassinio di una persona innocente finalizzato a trasmettere un messaggio di offesa — un crimine contro l’umanità, con tutte le conseguenze morali e legali che tali crimini comportano.
Terzo, dovremmo chiedere ai leader religiosi di ogni denominazione di proclamare questi crimini un peccato capitale, o apostasia, punibile con le pene più dure di cui la religione dispone, dalla scomunica alla dannazione.
Quarto, guardando alle nostre vite, possiamo domare l’odio che genera questi crimini promuovendo il dialogo interculturale e il rispetto per le differenze in tutti i Paesi e a tutti i livelli della società.
Rendiamo onore agli italiani per non essersi piegati alle richieste dei terroristi e per aver preso una posizione ferma contro il bigottismo e la xenofobia. Vi siamo inoltre grati per aver sostenuto la nostra famiglia nei momenti di difficoltà e nel nostro impegno più recente per promuovere la tolleranza. Speriamo e preghiamo che i due giornalisti francesi, Christian Chesnot e Georges Malbrunot, vengano rilasciati sani e salvi e che tutti i giornalisti possano continuare l’importante lavoro di tenere il mondo informato. Che la memoria di Enzo Baldoni possa infondere forza nei nostri cuori e che tutti possano trovare conforto nel vedere trionfare l’umanità.
(Traduzione di Nicoletta Boero.)
(Judea e Ruth Pearl: Genitori del giornalista americano Daniel Pearl rapito e ucciso nel 2002 da terroristi in Pakistan.)
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